venerdì 24 giugno 2016

15.07 Azdora Santarcangelo dei teatri




Markus Öhrn/Azdora + Stefania ?Alos Pedretti
DAI
15.07 Santarcangelo dei Teatri (I)
http://santarcangelofestival.com/sa16/2016/06/06/153_00_dai_15lug/

L’oscura moltitudine delle azdore non si è assopita dopo il lungo inverno. Solo nell’apparenza dormiente, Azdora urla a gran voce un nuovo rito.

All’inizio del 2015, Markus Öhrn decide di conoscere più a fondo la figura della azdora romagnola, termine dialettale che indica la “reggitrice”, la padrona del focolare, unica responsabile della condotta della casa. Ruolo femminile centrale e di grande autorità nelle geometrie familiari, non le è permessa alcuna assenza, alcun sentimento distruttivo al fine di preservare l’equilibrio dell’economia domestica. Öhrn riconosce nella azdora un potenziale di liberazione e di uscita da uno status quo culturale: in omaggio alla propria nonna Eva Britt, l’artista svedese costruisce, con un gruppo di signore di Santarcangelo e la musicista Stefania ?Alos Pedretti, un processo di trasformazione tra il rituale e il performativo in grado di disinnescare e sovvertire l’immagine dell’azdora romagnola.

Azdora ha abitato, durante i dieci giorni del Festival dello scorso anno, lo Spazio Saigi, fondandovi un proprio Club, un luogo, anch’esso trasformato, in cui attivare una serie di riti, in un immaginario black metal, dalle sonorità noise. Il gruppo rimane coeso, trascende il tempo del Festival e opera, durante l’anno, un continuo processo di iniziazione. A febbraio 2016, dopo il Ritual#11 negli spazi di Raum, a Bologna, Azdora inizia a progettare il prossimo rituale: l’incisione di un vinile e un concerto, condotto dalle azdore in un luogo segreto di Santarcangelo. Alla mezzanotte del 15 luglio, il pubblico si incontrerà in Piazza Ganganelli per essere trasportato nello spazio in cui DAI, nome del dodicesimo rituale di Azdora, prenderà atto. Evento unico e ultima possibilità di accesso del pubblico di Santarcangelo al rito di Azdora, DAI è un invito ad abbandonare una propria percezione del tempo per partecipare a un processo in cui il domani potrebbe perdere le sembianze dell’oggi. Ad agosto, Azdora sarà ospite della Biennale di Wiesbaden.


The shadowy multitude of the azdore did not doze off during the long winter. They only seem to be sleeping; instead they are shouting out a new ritual in loud voices.

In the Italian dialect spoken in Romagna, the word “azdora” means “she who rules”, in other words the lady of the house. As the person who is solely responsible for running the household, she has a central feminine role, one with great authority, and to ensure that the equilibrium of the domestic economy is preserved she is never allowed to be absent or to have any destructive feelings. In early 2015, Swedish visual artist, musician and stage director Markus Öhrn decided to learn more about the azdora and discovered in her a potential for liberation from a cultural status quo. Working together with a group of women from the Santarcangelo area and musician Stefania “?Alos” Pedretti he created, in honour of his own grandmother Eva Britt, a transformation process located midway between ritual and performance that defuses and subverts the image of the azdora.

During the ten days of last year’s Festival, Azdora was housed in the Spazio SAIGI, where it founded its own club, a place that also transformed into one where a series of rituals could be performed on a black metal set against a background of noise. The group stayed together and after the Festival continued an initiation process that lasted the whole year. In February 2016, following Ritual#11, which was held at Raum, Bologna, Azdora started planning its next ritual, the cutting of a vinyl record and a concert to be put on by azdoras in a secret location in Santarcangelo. At midnight on 15 July, the public will gather in the Piazza Ganganelli to be taken to the space where DAI, the name of the twelfth Azdora ritual, will take place. As a singular event and the last chance for the Santarcangelo public to gain access to the Azdora ritual, DAI is an invitation to toss one’s own perception of time aside and take part in a process where tomorrow could lose its resemblance to today. In August, Azdora will be hosted at the Wiesbaden Biennale.

2000 BTT

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